- TITOLO: Eredi della sconfitta
- AUTORE: Kiran Desai
- TRADUTTORE: Giuseppina Oneto
- EDIZIONE: Adelphi, 2007
- PROVENIENZA: Mercatino, usato
Alle pendici della catena Himalayana si trova Cho Oyu, una marcescente magione con visione mozzafiato sul monte Kanchenjunga (voluta da uno scozzese con una visione un po' troppo romantica dell'India), collocata vicino alla città di Kalimpong. Inquilini della villa sono lo scontroso giudice in pensione Jemubhai, sua nipote orfana Sai, la cagna Mutt (unica creatura amata dal giudice) e un cuoco tanto povero, disgraziato e rassegnato da non essere mai nominato con altro epiteto se non, appunto, "cuoco". Durante una giornata fredda e nebbiosa l'isolata villa riceve una visita da parte dei guerriglieri per la liberazione del Gorkhaland, che saccheggiano le vecchie armi da caccia del giudice: un evento traumatico, causa scatenante di un terremoto "mnemonico" nei protagonisti, che dovranno affrontare i ricordi di un passato poco piacevole insieme agli eventi di un presente foriero di cambiamenti.
Gli eventi narrati coprono varie e importanti tematiche: la crudeltà e le piccole viltà quotidiane nelle guerre tra povera gente, il razzismo, l'intolleranza tra etnie, l'emigrazione e la perdita delle proprie radici (è lasciato ampio spazio alle "avventure" del figlio del cuoco, Biju, emigrato illegalmente negli USA per tentare la fortuna), la famiglia, il colonialismo e il riscatto culturale. A leggere una simile sfilza (e mi sarò pure scordato qualcosa...) qualcuno si spaventerà sicuramente, temendo di trovarsi di fronte a un mattone indigeribile: beh, assolutamente SBAGLIATO! Gli argomenti non sono tra i più leggeri, ma qui si può apprezzare in pieno la maestria della Desai, capace di allietare il lettore stuzzicandone la curiosità e stimolando risate amare frutto dell'umorismo mai a sproposito di chi sa di cosa sta parlando.
Consigliatissimo!
La Prima Pagina
Ecco il primo esperimento di Prima Pagina, sperando di fare cosa gradita a tutti!
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