- TITOLO: Il sepolto vivo
- AUTORE: Patricia Highsmith
- TRADUTTORE: Roberto Mussapi
- EDIZIONE: Bompiani, 2001
- PROVENIENZA: Mercatino, usato
Dopo le vicende de Il talento di Mr. Ripley (che ammetto di non aver ancora letto: spero di recuperarlo su qualche bancarella) ritroviamo Tom ben sistemato in Francia insieme a sua moglie e coinvolto marginalmente in un giro di dipinti falsi firmati Derwatt: un pittore in realtà morto suicida anni prima.
I sospetti di un collezionista americano e i tardivi scrupoli di coscienza del falsario rischieranno di condurre l'impresa di Tom a una fine disastrosa: un'eventualità che obbligherà il "talentuoso" Ripley ad agire tramite metodi poco ortodossi (non ultimo l'omicidio) per salvaguardare la propria libertà.
Questo è il primo romanzo che leggo della Highsmith, in precedenza avevo affrontato solo due raccolte di racconti (La casa nera per Sellerio editore e Schegge di vetro per Bompiani). Devo dire che ho preferito molto di più questi ultimi: intendiamoci, non è che questo romanzo mi sia dispiaciuto, ma il "sapore di fiele" (non saprei descrivere altrimenti quella sensazione quasi fisica di angoscia e amarezza che ho provato leggendo le raccolte) a cui mi ero abituato con i racconti è risultato molto stemperato in questo libro. Può darsi che la scelta fosse obbligata perché un ritmo come quello dei racconti è insostenibile (sia per l'autore che per il lettore) nella lunghezza del romanzo, ma il risultato finale è stato di lasciarmi parzialmente insoddisfatto.
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