venerdì 1 giugno 2012

17 Novembre 1570: Il terremoto a Ferrara.

Una torre del Castello Estense
dopo la scossa del 20/5/2012
Vi sarà sicuramente capitato di sentire che il recente terremoto non è stato il primo evento di catastrofica portata che ha colpito la zona del Ferrarese, che se ne ricorda almeno un'altro che ha avuto esiti tragici: quello del 1570. Ho deciso di approfondire scavando un po' tra i miei libri...

Il Frizzi nelle sue Memorie per la storia di Ferrara introduce così gli eventi:
Alle ore 9 del dì 17 Novembre se ne provò il primo scoppio, gagliardo a segno che caddero moltissimi cammini, e molte fabbriche si scompaginarono. Replicò poscia più volte in quel giorno e singolarmente con più forte impeto alle ore 20 e 24.
Il Duca Alfonso II e consorte dovettero fuggire dal castello e rifugiarsi verso la Porta S. Benedetto, passando la notte in carrozza.

Purtroppo era solo l'inizio e verso le 3 della notte si verificò un'ulteriore scossa
così orrenda, che al confronto riputaronsi nulla quant'altre si provaron prima o poi.
Grazie alla struttura cittadina di Ferrara che garantiva facile riparo, il bilancio delle vittime risultò meno tragico del previsto:
Il popolo su le prime trovò la sua salvezza ne' luoghi scoperti. Allora ben si conobbe il pregio, che nella nostra città è singolare [...] degli orti e giardini vasti, e delle molte basse abitazioni. Chi mancò di si opportuni rifugi li trovò nelle piazze, ne' sacrati e nelle spaziose strade. Ad esse dovettero la vita migliaia di persone che in proporzion delle grandi rovine dovevan perire. I morti si numerarono a qualche centinaio solamente, e secondo alcuni anche a meno.
 In queste piazze e giardini vennero costruiti dei campi per i terremotati, con capanne ove, durante quel flagello, tutti abitarono. Coraggiosamente il Duca Alfonso II, invece di mettersi al riparo fuori città si fece esempio agli altri nell'accorrere ovunque a prestar soccorsi. Un'attitudine che gli attuali reggenti hanno probabilmente perso lungo la via. In compenso l'evento sarà immortalato con una nuova accisa sui carburanti, le accise note per avere vita più lunga dei nomi delle piazze.

I fenomeni continuarono or più or meno intensi per nove mesi, dopodiché proseguirono con lunghi intervalli e minore intensità fino al 1574. Il tremore del terreno era accompagnato da eventi "stravaganti":
Rumori sotterranei, accensioni vivissime, tuoni e scoppi nell'atmosfera, gonfiamenti improvvisi del Po [...] elevazioni ed avvallamenti del terreno, fenditure profonde in esso, singolarmente fuori a Porta S. Pietro, a Porta S. Paolo, alla Torre della Fossa, e altrove ne' Polesini di S. Giorgio e S. Gio. Battista, eruzioni dalle medesime d'acqua nera ed arena [...]
I fisici dell'epoca diedero la colpa a venti imprigionati sottoterra: ben venissero tormente, grandine e tempesta per sfogarli. Ma...
Accadde però un giorno, che il volgo da simil pretesi sprigionamenti seguiti più forti, e più spessi del solito fu lusingato di lunga tregua, quando non tardò molto ad aprirsi di nuovo la prigione, con uno scoppio de' più orrendi. Allora, chi deridendo, chi bestemmiando i fisici e la filosofia, non diede loro più ascolto.
I danni materiali furono di gravissima entità:
Non vi fu in somma edifizio pubblico e privato che non risentisse danno. Ciò che si mantenne in piedi dovette raccomandarsi a' puntelli, tutte le vie si videro ingombre dalle rovine, e la città prese il più orrido aspetto. 
Quello del 1570 non fu certo l'ultimo: se ne ricordano almeno due di intensità inferiore, ma ancora meritevoli di essere registrati dal Baruffaldi nel suo Dell'Istoria di Ferrara. Il primo nel  settembre del 1674, quando si è leggiermente sentita una scossa di Terremoto, la seconda scossa il 15 luglio 1678 la quale intimorì universalmente tutta la Città, che tosto appigliossi à gli Remedj Spirituali, per mitigare lo sdegno divino.

Chissà, i futuri storici forse indagheranno queste giornate tramite le registrazioni dei messaggi via Twitter. Ammesso che ne rimarrà mai traccia.

Le citazioni sono tratte da:
  • Frizzi, Antonio. Memorie per la storia di Ferrara Bologna A. Forni, 1970
  • Baruffaldi, Girolamo. Dell'istoria di Ferrara Bologna A. Forni, 1974

6 commenti:

  1. Ma questo post è stra interessante!!! Chissà se resterà memoria dei twits, che andavano piú veloci dei giornali,
    delle tv e dei telefoni...

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  2. Ti ringrazio per il complimento :-)
    Per quanto riguarda il telefono non credo rimarrà mai qualcosa, anche perché ci affidiamo ad esso come ad un mezzo per comunicazioni uno-a-uno, quindi di norma non registriamo e tendiamo a prediligere la privacy.
    Per la televisione il discorso è diverso e bisogna distinguere tra servizio pubblico e tv private. Se l'archivio è mantenuto bene, in teoria almeno le registrazioni pubbliche dovrebbero essere conservate.
    ... e per i tweets guarda un po' qui: http://blog.twitter.com/2010/04/tweet-preservation.html
    La Library of Congress (la biblioteca quasi-nazionale degli USA) si sta adoperando per conservare tutti i messaggi pubblici!

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  3. Fabio, con questo post hai reso davvero un buon servizio storico e culturale... è impressionante com pure mezzo secolo fa le situazioni furono identiche: chi va a dormire in carrozza, i camini che cadono, il cercare di dare aiuto, il rifugiarsi nei luoghi scoperti... non ho parole, non ho davvero parole, ora mi sento vicina a quelle persone vissute 5 secoli fa e che hanno parlato grazie a queste citazioni... è davvero un bellissimo post, anche se magari mi faccio coinvolgere troppo perchè sono un pò emotiva con queste vicende... comunque sia: GRAZIE. Non mi rassicura sapere che le scosse sono durate 9 mesi. Siamo appena all'inizio, allora?

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  4. Volevo dire "mezzo millennio fa"...

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  5. Già, pare proprio che i modi di reagire alle catastrofi non siano cambiati tanto nei secoli e anche la disperazione deve essere rimasta uguale.
    Speriamo che quei 9 mesi di terremoto rimangano confinati nel XVI secolo, qui due settimane bastano ed avanzano!

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  6. @ F.B. Beh twitter ha reso un gran servizio. Durante la scossa avvenuta di notte la gente invece di telefonare al vicino è andata su twitter, invece della televisione si è affidata a twitter per capire l'estensione della cosa...è il minimo che li conservino!

    @Silvia: Abbiamo le stesse reazioni, ma abbiamo case molto più sicure e questo si traduce in meno morti e feriti. E siamo maggiormente organizzati per gli sfollati. Poi guardi il Giappone...

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