I bibliotecari si considerano talora non già i tutori, ma i padroni del patrimonio librario. [...] Ebbene questi uomini dotti, sofferenti, espertissimi, gelosi e alquanto frustrati, odiano i lettori. Lo studioso che (così loro pare) giunge sereno in biblioteca, «ordina» dei libri e se li gode lì seduto sotto i loro occhi è - ai loro occhi - uno che si gode comodamente i loro beni e li fa fruttare per chi sa quali meravigliose carriere. Dirgli «NO» è per loro un piacere quasi fisico.
Luciano Canfora. Libro e Libertà. Bari: Laterza, 2005
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