- TITOLO: Il giocatore occulto
- AUTORE: Arturo Pérez-Reverte
- TRADUTTORE: Roberta Bovaia
- EDIZIONE: Tropea, 2010
- PROVENIENZA: Libreria, regalo di Laurea
L'anno è il 1811, Cadice il luogo: una città fortificata sulle coste della Spagna, circondata da scogli e mare, stretta d'assedio dalle forze napoleoniche che tentano invano di espugnarla. È su questo palcoscenico che si muovono cinque attori, cinque personaggi con storie e motivazioni indipendenti, ma le cui vite finiranno per intrecciarsi o sfiorarsi.
Rogelio Tizón è il commissario di polizia della città, corrotto e brusco, ossessionato da uno sfuggente omicida che sfigura ragazze a frustate, inspiegabilmente poco prima che in quei luoghi colpisca l'artiglieria francese.
Gregorio Fumagal, un cittadino di Cadice, imbalsamatore, deluso dalla situazione politica e convinto che la Spagna, resistendo alla Rivoluzione, abbia perso una grande occasione (una ghigliottina al momento giusto). Lavora come spia per l'invasore francese.
Simón Desfosseux, ex professore, ora capitano nella guarnigione francese e incaricato di colpire Cadice con il fuoco dei suoi obici: per lui la guerra non è altro che una possibilità di verificare nuove teorie e affinare la gittata delle armi.
Pepe Lobo lavora come corsaro per alcune case commerciali di Cadice, per sua stessa affermazione non è un gentiluomo e ride quando sente parlare di onore... odia il mare, e spera di guadagnare a sufficenza per ritirarsi lontano da esso, in una casa di campagna.
Lolita Palma gestisce una delle più importanti case commerciali di cadice, è orfana di padre ed è rimasta sola a gestire la compagnia: donna forte e di cultura, fatica a trovare il modo di esprimere le sue emozioni più profonde.
L'autore descrive con maestria le condizioni della città assediate (un raro caso in cui queste sono migliori delle condizioni degli assedianti stessi), il commercio, la nascita di movimenti politici inneggianti all'indipendenza nazionale, i bruschi metodi della polizia del tempo e le difficoltà del mestiere di corsaro.
Dopo una partenza tiepida (forse dovuta più alle mie condizioni che non al libro stesso) il romanzo mi ha catturato e non mi ha dato tregua fino alla fine, quasi costringendomi a trovare tempo per leggere e scoprire il destino di ogni personaggio. Come per tutti i romanzi di Pérez-Reverte che ho letto, lo consiglio a chi ama la Storia e la suspance: non lascerà delusi... anche se il mio preferito rimane l'invitto Il Club Dumas, ma probabilmente è solo lo spirito non troppo latente del bibliofilo che è in me a parlare.
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