- TITOLO: Il Club dei Mestieri Stravaganti
- AUTORE: Gilbert Chesterton
- TRADUTTORE: A. R. Ferrarin
- EDIZIONE: Classici Newton, 1996
- PROVENIENZA: nuovo
In che categoria collocare Il Club dei Mestieri Stravaganti? Forse raccolta di racconti gialli? Ci sono le indagini, certo... Ma manca il delitto! Questo è un libro allergico alla catalogazione: i tentativi sono destinati alla frustrazione, quindi non perderò tempo, passando direttamente a una sommaria descrizione dei contenuti.
Innanzitutto, il libro è composto dai seguenti sei racconti:
- Le terribili avventure del maggiore Brown
- La penosa caduta di una grande reputazione
- Il terribile motivo della visita del vicario
- La singolare speculazione del mediatore
- La strana condotta del professor Chadd
- L'eccentrica reclusione della vecchia signora
Protagonista è il folle ex-giudice Basil Grant ("Io vi condanno a tre anni di prigione, nella ferma, solenne e religiosa convinzione che quello che vi occorre sono tre mesi al mare"), accompagnato nell'esplorazione della fumosa e inquietante Londra d'inizio '900 dal fratello Rupert (poliziotto privato dilettante) e dal florido amico "Cherubino" Swinburne (il narratore).
Ogni racconto è incentrato sulla risoluzione di un inquietante mistero dagli sfondi in apparenza delittuosi, ma tutto l'insieme si concentra nella dimostrazione di una singola tesi:
Ogni particolare ci conduce a qualcosa, certo; ma quasi sempre ci conduce alla cosa sbagliata.Quindi un approccio all'analisi della realtà totalmente opposto a quello holmesiano, nel quale l'ispirazione e l'intuizione schiacciano l'indizio tanto caro al detective di Baker Street. Questi racconti potrebbero non essere adatti agli amanti del giallo "classico" a causa della loro atipicità e dello strambo protagonista, ma proprio per queste ragioni il libro rappresenta un diversivo originale alle solite letture. Decisamente da acchiappare se doveste trovarlo su una bancarella!
Ciao Fabio, questo libro sembra proprio interessante! Anche se Conan Doyle ha costruito un mito innegabile (e io ne sono una fan), credo che sia ugualmente accattivante questo rovesciamento del giallo holmesiano. Grazie della recensione!
RispondiEliminaIn realtà non è un vero rovesciamento, diciamo che la nostra interpretazione dei fatti viene considerata fuorviante. Insomma, l'autore dà un bel calcione al Rasoio di Occam.
RispondiEliminaAnche io e Giada siamo fan di Holmes, mi piacerebbe provare a farle leggere questo per vedere le reazioni. Magari le leggerò io un racconto.