- TITOLO: Il Vangelo secondo Gesù Cristo
- AUTORE: José Saramago
- TRADUTTORE: Rita Desti
- EDIZIONE: Feltrinelli, 2010
- PROVENIENZA: Libreria, nuovo
Non è semplice sedersi alla scrivania con l'obiettivo di scrivere una piccola recensione (o anche solo un riassunto) di questo libro: forse è codardia, ma la consapevolezza che questo libro è una delle principali cause per cui un famoso autore come Saramago è stato lodato, criticato e anche (tristemente) odiato, è fiaccante.
Il libro racconta la vita di Gesù di Nazaret, dal concepimento alla morte sulla croce... ma fin dal principio la narrazione si discosta dalla versione insegnata al catechismo: il concepimento non è verginale e l'annunciatore non è esattamente un angelo comune, ma il Diavolo stesso sotto le spoglie di un mendicante (anche se il lettore si renderà conto di come agli occhi di Dio angeli e diavoli non siano poi così diversi). Cristo apparirà si figlio di Dio miracolante, ma in tutto e per tutto umano: con i suoi dubbi, desideri e difetti, una pedina mossa da un volere più grande e che non desidera assolutamente il martirio... infine cercherà di contrastare lo stesso volere del Padre quando, venuto a conoscenza degli orrori che il cattolicesimo genererà (persecuzioni, martiri, crociate, guerre, inquisizione, torture), agirà per farsi crocifiggere non come Figlio di Dio e come santo martire, ma come un finto pazzo e Re dei Giudei. Capirà solo alla fine che anche questo è stato un volere superiore e - in punto di morte - rivolgerà a Dio il capovolgimento di una frase che conosciamo bene:
Uomini, perdonatelo, perchè non sa quello che ha fatto.
Capisco come questo romanzo possa aver generato sentimenti così contrastanti: colpisce in profondità la religione, dove l'uomo è semplice pedina in balia di un divino impietoso, ma nel contempo è una lode all'umanità e all'amore, che rappresenta l'unica salvezza.
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