Oggi mi sono preso una (semi)pausa dagli impegni che mi stanno massacrando e sono andato al mercatino di Pieve di Cento insieme alla mia ragazza. Questa volta ci siamo trovati davanti a qualcosa di inaspettato: tutti i venditori erano in fibrillazione... Si potevano orecchiare discorsi bisbigliati tra i banchetti vicini, del tipo "Ci sono finanzieri che stanno facendo i controlli, tirate via i prezzi!".
Incuriositi da questo vociare ci siamo fermati a chiedere che succede: a quanto pare domenica scorsa al mercatino di Cento sono state schioccate ben 36 multe (questo il numero riferitoci) da ispettori della Guardia di Finanza per vendita non autorizzata di merce. Questi mercatini sono in realtà mostre mercato, nelle quali non è possibile vendere, ma solo barattare: un fatto che ignoravo fino ad oggi.
Infatti, per proteggersi il deretano il Comune di Pieve di Cento ha obbligato i venditori ad esporre questo cartello:
Non si legge una ceppa, ma c'è scritto pressapoco questo: "MOSTRA SCAMBIO. Io taldeitali dichiaro di essere a conoscenza che non è consentita la vendita ma è possibile effettuare solo scambi" (diciamo che sono andato a memoria), con tanto di firma.
Chiaramente non sono convinto che questo faccia molto bene alla salute del mercatino... Mi chiedo se invece non sia possibile obbligare i venditori a rilasciare ricevute e a dichiarare il reddito, perché come dice la mia ragazza: "Se io rilascio ricevute per 60 centesimi di mele, loro possono rilasciarle per libri da 2 euro".
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