martedì 2 agosto 2011

Legge Levi: tetto massimo per gli sconti sui libri

[...] contribuire allo sviluppo del settore librario, al sostegno della creatività letteraria, alla promozione del libro e della lettura, alla diffusione della cultura, alla tutela del pluralismo dell’informazione.
Arriveremo mai a tanto?


Queste sono le finalità generali indicate per la cosiddetta legge Levi (prende il nome dal promotore Ricardo Franco Levi ), una norma da poco approvata definitivamente al Senato e che pone un limite massimo del 15% (25% in casi particolari) agli sconti che un rivenditore può applicare sui libri (con l'esclusione di libri usati, fuori catalogo, antichi, particolari edizioni pregiate e libri pubblicati da almeno venti mesi e dopo che siano trascorsi almeno sei mesi dall’ultimo acquisto effettuato dalla libreria o da altro venditore al dettaglio).


Posso anche capire il tentativo di salvare la piccola distribuzione, spesso massacrata dai giganti online in grado di praticare grossi sconti a poche settimane dall'uscita di un libro, ma non è questo il modo: chi soffrirà maggiormente per queste scelte ridicole è il lettore, categoria già oltremodo bistrattata e in pericolo d'estinzione nel nostro Paese.
Non riesco a vedere in che modo questa legge possa portare alla "promozione del libro e della lettura", al limite sarà un bel disincentivo per chi ha il portafoglio già magro e non può permettersi un ulteriore salasso per un libro che magari avrebbe potuto comprare a metà prezzo. In fondo queste "finalità" mi sembrano solo una grande presa per il culo, una foglia di fico rinsecchita per coprire altre motivazioni.

Ci tengo a sottolineare che il primo firmatario appartiene al Partito Democratico, che non perde mai occasione per dare il peggio di se (naturalmente seguito a ruota dal PDL, con Franco Asciutti nel ruolo di primo relatore).

Ecco il link alla petizione diretta al Presidente della Repubblica per richiedere di non apporre la sua firma a questa legge. Per favore, leggete, diffondete, ed eventualmente firmate...


15 commenti:

  1. Ciao Fabio, grazie per questo post che ci ha "illuminato" sulla triste realtà di questa legge... ho firmato la petizione, non so con quanta fiducia... come dici tu, a rimetterci è il lettore... veramente, la cultura negli ultimi anni in Italia sta venendo presa a pugnalate sempre più. Questo caso non fa eccezione :-(

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  2. Già... però leggendo in giro per la rete vedo anche che qualcuno sostiene che una riduzione forzata degli sconti obbligherà gli editori a "sgonfiare" i prezzi di copertina dei libri per continuare a vendere.
    Sinceramente il discorso non mi convince, ma naturalmente spero di sbagliarmi.

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  3. I prezzi di copertina sarebbero potuti scendere se fosse stato abolito la possibilità di praticare sconti, SEMPRE. In questo caso non cambierà nulla. Gli unici a trarre qualche vantaggio saranno IBS, BOL o altri colossi che in rete cominciavano a soffrire la concorrenza di Amazon che praticava sconti assurdi (secondo me rimettendoci anche).
    Comunque leggendo bene la legge, ha tutti i caratteri di una farsa:
    - Lo sconto non si applicherebbe sulle pubblicazioni fino al 2009 (i 20 mesi)
    - Il controllo spetta ai Comuni
    Ora li voglio vedere i comuni andare a controllare le librerie offline e online.

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  4. Non solo, oltre ai venti mesi ci sarebbe da controllare anche questo: "... e dopo che siano trascorsi almeno sei mesi dall’ultimo acquisto effettuato dalla libreria o da altro venditore al dettaglio".
    Non semplice da verificare.

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  5. In effetti, è difficile capire come si possa incentivare la diffusione dei libri riducendo gli sconti (quindi facendoli pagare di più).
    Sarò poco ferrato in economia, ma proprio non mi tornano i conti :)

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  6. Premessa: Mi scuso per l'assenza, ma la sezione "blog I follow" di wordpress ha schizzato in queste settimane e non mi faceva più vedere gli aggiornamenti!
    Se non erro questa legge è stata approvata oggi, la prima cosa che mi viene da pensare (in modo un po' cospirazionista) è: "Se vuoi addormentarli comincia a togliere loro la possibilità di procurarsi cultura".

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  7. @ilpizzo: no in effetti anche io ho problemi a seguire il ragionamento. Qualcuno ha provato a spiegarmi che togliendo le possibilità di effettuare sconti esagerati si proteggono i piccoli rivenditori, che così non vengono massacrati. Naturalmente facendo pesare il salvataggio sul povero lettore. In più questo dovrebbe permettere all'editore di gestire autonomamente gli sconti sui propri testi. A me continua a puzzare di fregatura.

    @annaelaneve2: può darsi, anche se le statistiche sul numero di lettori italiani sono talmente tristi che la fatica di ordire una cospirazione mi sembra sprecata. Tanto qui già basta il tubo catodico ad anestetizzare il Paese. Può darsi che si tratti di "semplice" lobbismo per parare il culo di qualcuno... non che questo sia meno inquitetante.

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  8. Mi hai strappato una sana risata! Ma davvero così poca gente legge in Italia? Quelli che leggono tanto non risollevano un poco la statistica delle capre? Io perdo il conto dei libri che leggo in un anno, non c'è uno come me per ognuno di quelli che non legge neanche i cartelli stradali?

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  9. Beh, l'Istat ha un pò di dati in merito:
    http://www.istat.it/it/archivio/27201 (vedi anche il link con il testo completo nella colonna a destra)

    Arrotondando per difetto, il 53% della popolazione Italiana sopra i 6 anni non ha letto una ceppa di niente (escluse motivazioni professionali) negli ultimi 12 mesi precedenti l'indagine, le percentuali di "lettori forti" (12 libri e oltre durante l'anno) sono esigue e se poi uno guarda le statistiche del sud e delle isole viene veramente da piangere.

    Parlando per esperienza diretta, c'è anche chi si vanta di essere riuscito a NON leggere nemmeno un libro da quando è uscito da scuola. I bookworm sono in pericolo di estinzione.

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  10. Ho capito di essere un animale in estinzione. Che tristezza però, soprattutto le famiglie che non hanno nemmeno un libro in casa. Io farei una statistica all'inverso sulla televisione, quanti non hanno la televisione a casa? O quante ore sta accesa?

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  11. Ehm sorry, sono fusa, ho dimenticato che i commenti sono sotto approvazione (giustamente) e non compaiono subito! Non ho visto la scritta e pensavo fosse andato perso!

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  12. Non preoccuparti! Ho rimosso il commento di troppo.
    In effetti sarebbe meglio controllare quante ore stanno accese e puntate sui canali televisivi: ormai tra schermo per computer e televisione non c'è differenza, ad esempio ti sto scrivendo da un televisore che non è mai stato usato come tale.

    Quei dati sono veramente sconcertanti, e ahimè non vedo dei cambiamenti di tendenza e nemmeno un impegno governativo per promuovere un simile cambiamento, anzi... dopotutto "con la cultura non si mangia".

    Adesso me ne torno a pulire i pomodori e poi faccio un giro a leggere sul tuo blog e su quello di Silvia, visto che siete state meno pigre di me e in questi giorni avete scritto! ;-)

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  13. Pulire i pomodori nel senso che fate la salsa di pomodoro fatta in casa? Cioè dal pomodoro alla bottiglia? Anch'io avrei tanto voluto farla quest'anno!
    Scrivere il blog non si tratta di pigrizia, ma di volontaria fuga dagli impegni veri (sia nel senso di non virtuale sia nel senso di serio!) :-)

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  14. Facciamo anche la salsa di pomodoro in casa, ma in questo caso sto RIprovando a preparare i pomodori secchi sott'olio (usando l'essicatore).
    A causa di una interpretazione sbagliata da parte mia della ricetta il primo tentativo si è rivelato... poco appetibile. Ho esagerato con il sale e credo che i pomodori si siano fossilizzati.

    Io sono stato in fuga due giorni a pulire ceci (dovevo veramente lasciar riposare il cervello, ci sono alcuni stress che mi stanno massacrando in questi giorni), adesso dovrei finire l'articolo sul mercatino di ieri a Medicina e magari finire di leggere il libro che mi serve per il prossimo articolo "curiosità"!

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  15. Ah, ho letto male! Volevo dire che voi siete state MENO pigre di me e quindi avete scritto sul blog. Io è qualche giorno che ho le mie cartacce di appunti qui in giro ma rimando.

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