La traduzione dal latino è abbastanza libera e in alcuni punti è ispirata a quella di George F. Whicher (The Goliard Poets, Cambridge: University press, 1949). Buon divertimento!
MANUS FERENS MUNERA |
UN PUGNO DI SOLDI |
Manus ferens munera pium facit impium; nummus iungit federa, nummus dat consilium; nummus lenit aspera, nummus sedat prelium. Nummus in prelatis est pro iure satis; Nummo locum datis vos, qui iudicatis. Nummus ubi loquitur, fit iuris confusio; pauper retro pellitur, quem defendit ratio, sed dives attrahitur pretiosus pretio. Hunc iudex adorat, facit, quod implorat; pro quo nummus orat, explet, quod laborat. Nummus ubi predicat, labitur iustitia, et causam, que claudicat, rectam facit curia, pauperem diiudicat veniens pecunia. Sic diiudicatur, a quo nichil datur; iure sic privatur, si nil offeratur. Hec est causa curie, quam daturus perfecit; defectu pecunie causa Codri defecit. Tale fedus hodie defedat et inficit nostros ablativos, qui absorvent vivos, moti per dativos movent genitivos. Sunt potentum digiti trahentes pecuniam; tali preda prediti non dant gratis gratiam, sed licet illiciti censum censent veniam. Clerici non morum cura, sed nummorum, quorum nescit chorum chorus angelorum. "Date, vobis dabitur": talis est auctoritas, danti pie loquitur impiorum pietas; sed adverse premitur pauperum adversitas. Quo vult, ducit frena, cuius bursa plena; sancta dat crumena, sancta fit amena. |
Un pugno di soldi fan del santo un peccatore; I soldi concludono gli affari, i soldi dan consigli; I soldi appianano le asperità, i soldi pongono fine alle guerre. Nella corte ecclesiastica i soldi sono legge; Voi che amministrate il giudizio, fate largo ai soldi! Dove il denaro alza la voce, il diritto va in confusione; viene respinto il povero che sostiene la ragione, ma è attratto il facoltoso dal ricco premio. Il giudice concede felicemente quanto gli viene richiesto; Chi prega il denaro, raggiunge il suo obiettivo. Dove a predicare è il denaro s'affanna la giustizia, e la causa zoppicante è appoggiata dalla corte, ove arriva il denaro sotto giudizio finisce il povero. Così viene giudicato chi non può ricambiare, il diritto è sottratto se nulla si può offrire. Questa è la situazione, come sarà dimostrato: Per mancanza di denaro Codro perse la sua causa. Oggi quest'avarizia infetta e macchia i nostri ablativi, banditi da sopprimere, preda i generosi dativi, lasciando gli avidi genitivi. Le dita dei potenti son calamite per il denaro; Quando un bottino è in vista mai nulla danno liberamente, ma l'illecito diventa lecito e dal censo dipende il perdono. Chierici che non si occupano dei modi, ma dei denari, di loro non si cura il coro degli angeli. "Date e vi sarà dato": Questo è il precetto, così dice al pio che dona la pietà degli empi; Ma all'opposto è affrontata la sventura dei poveri. Fa ciò che vuole e tira le redini, colui che ha la borsa piena; Il borsellino dona santità e rende sacro il piacere. |
Si meritano un paio di colpetti sulla spalla con un pizzico di "compassione" e tanta considerazione, coloro che oggi lottano per estirpare quella che credono erbaccia ma, invece, è una foresta infestante millenaria.......... ma qualcosa bisogna pur fare!
RispondiEliminaOggi non ci compriamo piú le indulgenze (o forse si? pensiamo a De pedis seppellito in una chiesa fino ad un mese fa), ma i tempi non sono troppo cambiati!
RispondiEliminaOppure pensa alla comunione di un Berlusconi pluridivorziato (ne ho preso uno così, a caso). Comunque se devo essere sincero questo è un problema che tange i cattolici e le loro anime, io sono molto più preoccupato quando con i soldi ci si compra il perdono del corpo.
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