sabato 11 agosto 2012

Ibidem: L'ateo del villaggio

L'ateo del villaggio
Voi giovani oratori sulla dottrina
dell'immortalità dell'anima,
io che qui giaccio ero l'ateo del villaggio,
loquace, litigioso, versato negli argomenti
dei miscredenti.
Ma in una lunga malattia
mentre tossivo a morte
lessi le Upanishad e il poema di Gesù.
Ed essi accesero una fiaccola di speranza e d'intuizione
e di desiderio che l'Ombra,
guidandomi rapida tra le caverne del buio,
non poté estinguere.
Ascoltatemi, voi che vivete nei sensi
e pensate soltanto attraverso i sensi:
l'immortalità non è un dono,
l'immortalità è un compimento;
e solo coloro che si sforzano molto
potranno ottenerla.
Edgar Lee Masters, trad. Fernanda Pivano, Antologia di Spoon River, Torino: Einaudi, 1970.

2 commenti:

  1. Sono un'ignorante che non ha mai letto questo classico, quindi posso solo tacere, ma davanti a tanta bellezza anche chi ignorante non è può solo tacere! Sembra il sermone di un pastore, ma sono veramente colpita e quando mi rialzo corro in libreria! :-)

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  2. Oh, che bello sentire certe cose :-)
    Io conoscevo questo libro solo di nome fino alla settimana scorsa, la copia che ho portato a casa viene dal mercatino di Casumaro: I mercatini sono la casa della serendipità.
    Comunque, alcuni epitaffi sono veramente illuminanti, vedrai!

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